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I semini di Marzo
by Cavio Cricetisti

Il carretto passava e il pagano gridava "gelati!"
al ventuno del mese i criceti eran già appanzelliti
io pensavo alla verza e mangiavo i miei bruscolini
con il cavolo nero e coi fiori in pastella degli zucchini
All'uscita di scuola i pagani vendevan lupini
io restavo a guardarli cercando il coraggio per borseggiarli
col profitto tornavo a giocar con la verza e i suoi tarli
e la sera al telefono tu mi chiedevi: "perché non parli?"
(squeakkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk.... squeaakkkkkkkkk....)

Che grano è, che riso è
questo è il tempo di friggerlo con te
le mie zampe come vedi non tremano più
e ho nell'anima.. in fondo all'anima
farri immensi, e immenso odore
e poi ancora ancora odor di grano e thè
riso in giallo, verdurine e mangerìe
dove corron le ganasce dei criceti e anche le mie
le granaglie trovan spazio dentro me
ma il coraggio di cuocerle quello ancora non c'è.

I semini di marzo si vestono di nuovi colori
e le giovani cavie in quel mese mangiano le noci
zompettavi al mio fianco ad un tratto dicesti:"tu cuoci"
Se mi aiuti son certo che io ne verrò fuori!
Ma non una parola chiarì i miei pensieri
continuai a zompettare lasciandoti attrice di ieri
(squeakkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk.... squeaakkkkkkkkk....)

Che farro è, che orzo è
questo è il tempo di cuocerli con te
le mie zampe come vedi non tremano più
e ho nell'anima in fondo all'anima
grani immensi, e immenso odore
e poi ancora ancora odore odor del thè
la pastiera le pappine e praterie
dove corrono dolcissime le mie pizzicherìe
l'universo trova spazio dentro me
ma il coraggio di cuocere quello lo lascio a te...

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